Verso la Pentecoste
Martedì della settima settimana di Pasqua 
 
Padre onnipotente e misericordioso, fa' che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi ci trasformi in tempio della sua gloria.
 
 
Ciò che chiediamo al Padre nella colletta del martedì della settima settimana di Pasqua non è semplicemente lo Spirito Santo, ma che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi, cioè vi prenda dimora e vi si stabilisca. Domandiamo, perciò, una presenza continua e non a intermittenza, che permetta allo Spirito di lavorare in tutta tranquillità nei nostri cuori e di renderli simili al cuore di Cristo.
Un cuore simile a quello di Cristo realizza ciò che la liturgia chiama 'tempio della gloria dello Spirito Santo'. Noi lo siamo già in virtù del battesimo e della cresima, ma dobbiamo diventarlo esistenzialmente facendo maturare il seme di grazia deposto in noi.
L'apostolo Paolo più volte nelle sue lettere si esprime in questi termini a proposito dei battezzati che paragona a templi viventi: "Noi siamo il tempio del Dio vivente" (2Cor 2,16); "Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi" (1Cor 6,19). 
Che vuol dire essere tempio di Dio?
L'espressione indica che il credente è nel suo corpo e con la sua vita il luogo in cui Dio si rende presente in mezzo agli uomini e alle donne. Lo Spirito Santo agisce nell'intimo del discepolo affinché questi assuma gesti, parole, pensieri che facciano trasparire Gesù e il Padre; in tal modo il credente si trasforma in riflesso vivo della gloria, della bellezza e dello splendore divino. 

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