Pensiero del Parroco

Con domenica 7 luglio 2019 riprendiamo il cammino liturgico ordinario, dopo le tre grandi solennità successive alla Pentecoste. Il Vangelo di Luca guida e illumina i nostri passi con la sua parola di grazia. 
In particolare, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, leggiamo la prima parte del capitolo decimo, nella quale Luca narra una seconda missione di annuncio del Vangelo (dopo quella di 9,1-6), situata temporalmente prima della Pasqua. Essa coinvolge una platea di missionari molto più estesa rispetto a quella che vedeva interessati soltanto i Dodici e offre a Gesù l'occasione per puntualizzare alcune questioni riguardanti la natura dell'annuncio missionario del Vangelo. Vediamone brevemente alcune. 
1) Mediante la predicazione si avvicina il Regno di Dio. «Si è avvicinato a voi il Regno di Dio»: l'espressione compare due volte nel brano (Lc 10,1-12.17-20). Ogni qual volta parliamo di Gesù, del Vangelo, dei valori che si rifanno alla parola di Cristo e di cui Cristo stesso si è fatto testimone e garante, è il Regno di Dio stesso che si avvicina all'uditore. Questi potrà poi accoglierlo oppure no, ma in entrambi i casi il Regno di Dio lo avrà avvicinato: nel primo generando vita e comunione, nel secondo rimanendo sulla soglia della casa e non potendo agire in alcun modo. Ogni volta che si attua la predicazione, si rendono presenti i tempi messianici, profetizzati da Isaia (prima lettura, Is 66,10-14c) nei quali la consolazione, la gioia e la pace divine signoreggiano e il cuore dell'uomo conosce «la mano del Signore»! 
2) Urge annunciare il Regno di Dio, non perdersi in discorsi frivoli e vani: «Non fermatevi a salutare nessuno lungo le strade». Che vuole dire Gesù? Invita alla scortesia, forse? Nel mondo del Vicino Oriente i saluti obbediscono a un rituale complesso e molto cerimonioso, si sprecano gli shalom e i salam ('pace') e il tempo che vi si impiega è molto. Per la strada non c'è da perdere tempo, quante città e villaggi aspettano la buona notizia! Il Regno di Dio corre: «Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio (Salmo 19(18))». Il Regno di Dio del gran blaterare che si fa sui social, anche da parte di tanti cattolici, non sa che farsene! Il Regno di Dio non vuole chiacchere, opinioni, commenti, like. Il Regno di Dio vuole opere: opere di misericordia, opere di pace, opere di bene! «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). 
3) La predicazione vive della fiducia nel Signore: una mole enorme di lavoro (la messe pronta per la mietitura, tempi ristretti e tutti i padroni a contendersi gli operai), una grande fragilità (l'immagine dell'agnello in mezzo ai lupi), la negazione perfino dei sandali da indossare (e come la mettiamo con gli scorpioni?). Via ogni smania di grandezza di sé! Via ogni tentazione di andare a braccetto con il potere mondano per avere meno grane possibili! Via ogni ricerca di possibili comfort! Partire ed annunciare, andare con il cuore pieno di fiducia nel Signore: come Paolo che portava nel suo corpo le stigmate di Gesù, i segni di battiture e di percosse ricevute a più riprese e di una vita di stenti e di difficoltà sopportate nei lunghi e impegnativi viaggi apostolici; e nel cuore tanta gioia per essere divenuto nuova creatura in Cristo, morto al mondo e il mondo morto per lui a motivo della croce del suo Signore.      
 
 
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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