Pensiero del Parroco

Con domenica 21 luglio finiamo di leggere il capitolo decimo del Vangelo secondo Luca.
Ci viene narrato un altro episodio fra i più celebri della vita del Signore, quello delle sorelle di Marta e Maria (Luca 10,38-42). 
 
Qual è la parte "buona" (è più corretto leggere così che "migliore") che Maria si è scelta e che non le può venire
tolta? Buona in contrapposizione alla parte, che tale non è, della sorella Marta? 
Lo dice il testo stesso: Maria sta seduta ai piedi di Gesù e ne ascolta la parola.
 
Come potremmo leggere per noi questo particolare riferito dall'evangelista? 
La parte buona potrebbe essere una coscienza illuminata dalla fede, un cuore rischiarato dalla luce della Parola di Dio, che guarda cristianamente la realtà e con la realtà cristianamente si relaziona.
 
Ma come potrà formarsi una coscienza cristiana se non attraverso l'ascolto della parola di Gesù e lo stare ai suoi piedi, nell'atteggiamento proprio del discepolo? 
 
Nel mondo globalizzato di oggi, nel vorticoso turbinio del quotidiano segnato da una progressiva accelerazione nei rapporti e nelle condizioni di vita delle persone, rischiamo davvero di finire come Marta: travolti da processi che sono infinitamente più grandi di noi e si muovono sopra le nostre teste, di cui siamo vittime e al cui mulino portiamo l'acqua al tempo stesso. Se la coscienza illuminata dalla fede non è nutrita, alimentata, essa si disperde e si confonde adeguandosi alle mode del momento. 
 
Maria stava ai piedi di Gesù e ne ascoltava la parola.
Ecco la parte buona! 
Ora chiediamoci: leggiamo i Vangeli? Le Bibbie che teniamo in casa, i 'vangelini' che ci hanno regalato al catechismo portano i segni di una lettura continuata nel tempo oppure, dal giorno in cui li abbiamo ricevuti o acquistati, stanno a prendere polvere e sono nuovi tanto che potremmo 'riciclarli' senza neanche troppi problemi?
E non diciamo di non avere tempo!
Con tutto quello che bruciamo stando connessi sui social?
Ma per carità del cielo!
Basta con le ipocrisie, basta che le facili e comode auto-assoluzioni delle quali la prima è quella che non abbiamo mai tempo.
La parte buona: ascoltare la parola di Gesù, che forma la nostra coscienza di credenti in lui.   
 
La parte buona non può essere tolta perché è la parola di Gesù stesso e Luca, utilizzando il termine 'Signore', lascia intendere che essa è parola divina. 
Torniamo ai Vangeli, questi grandi 'assenti' nella nostra vita in troppe circostanze, e domandiamoci: quali sono i miei passi preferiti? Quali le parti che mi hanno più colpito; quelle che, quando le rileggo, mi provocano a una risposta?
La parte buona non può essere tolta: eccone la prova!
In quella continua, sempre nuova provocazione a una risposta, a una presa di posizione mia rispetto a ciò che nostro Signore afferma, qui è la prova che la parte buona non può essere tolta a chi la sceglie. 
 
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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