La solennità dell’Immacolata Concezione di Maria rimette al centro della riflessione del cristiano parole come ‘peccato originale’, ‘grazia’, ‘salvezza’: parole che, pronunciate nel contesto di oggi, sembrano sbucare dall’oltretomba.
Dov’è oggi il peccato?
Oggi non trova più posto neppure la trasgressione (che non è peccato, sta un gradino più in basso del peccato). Se la regola è non avere regole, se il criterio è ‘ognuno nel suo è papa, vescovo e re’, che bisogno c’è di trasgredire? Magari ci fosse da trasgredire! Almeno ci si confronterebbe con qualcosa, da mettere in discussione e negare, ma pur sempre qualcosa.
Il peccato originale, poi?
Scomparso, dimenticato.
Tanto ciò è vero che i battesimi conoscono una stagione di calo impressionante, in picchiata. Del resto, perché battezzare un bambino se non è necessario per la salvezza della sua anima, così necessario il battesimo da celebrarlo il prima possibile? Perché il piccolo venga strappato al potere delle tenebre.
Il cosiddetto ‘deciderà da grande’ sposta, invece, l’accento sulla consapevolezza della decisione, come se il battesimo fosse il risultato dell’opera dell’uomo e non epifania della gratuità del dono di Dio, ed è indice di una totale mancanza di fede nella gravità del peccato originale e nella potenza della redenzione di Cristo. Quando ancora rimane il ‘deciderà da sé e da grande’! I più, infatti, non si pongono neppure il problema: non battezzano i figli e basta.
Dov’è oggi la grazia? Dove la salvezza?
L’uomo contemporaneo non avverte il bisogno di una salvezza che gli venga donata da fuori se stesso in cui non riesce a trovarla, semplicemente si autoregola e si organizza come meglio crede e meglio può perché a lui della salvezza non interessa più niente, pur avendone un disperato bisogno cui tenta di rispondere creandosi lui gli dei ai quali asservirsi.
Ciò che Eliot nel coro VII de ‘La Rocca’ affermava all’inizio del secolo scorso, oggi si è compiuto:
Ma sembra che qualcosa sia accaduto che non è mai accaduto prima: sebbene non si sappia quando, o perché, o come, o dove.
Gli uomini hanno abbandonato DIO non per altri dei, dicono, ma per nessun dio; e questo non era mai accaduto prima.
Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell’abisso.
È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?
Quando la Chiesa non è più considerata, e neanche contrastata, e gli uomini hanno dimenticato tutti gli dei salvo l’Usura, la Lussuria e il Potere.
La festa dell’Immacolata ci parla, invece, di peccato originale, di colpa, di grazia e di salvezza.
La celebrazione odierna riafferma, contemplando la Santa Madre di Dio preservata da ogni macchia di peccato fin dall’istante del suo concepimento, quelle che sono le verità professate dal cristianesimo intorno all’uomo e che costituiscono la chiave per leggere in profondità le vicende umane, da quelle dei singoli a quelle dei popoli: l’uomo è salvato dal peccato originale e da ogni peccato per mezzo della grazia di Cristo accolta nella fede.
L’uomo è peccatore, non ha in sé la capacità per riscattarsi dal male che lo assedia da fuori e da dentro di sé e che è figlio della colpa d’origine, che da sempre, da quando l’uomo si è ribellato a Dio agli inizi della sua storia, lo segna e lo insidia per ucciderlo.
Non esiste un’autosalvezza, che oggi assume le vesti di un moralismo fatto di parole altisonanti e bellissime quanto vuote: responsabilità, generosità, ascolto, condivisione, sostenibilità e potremmo continuare a oltranza; un’autosalvezza di cui siamo bombardati in ogni salsa ovunque e continuamente; l’autosalvezza del ‘A Natale puoi’.
Non esiste un’autosalvezza perché il peccato assedia l’uomo e perché l’uomo con le sue sole forze e i suoi migliori pensieri e volontà non avanza di un millimetro. Come diceva un vecchio proverbio: ‘La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni’.
Esiste, però, una salvezza che viene donata e che va accolta, l’uomo non è condannato alla distruzione e questa salvezza ha un nome: Cristo. Cristo che si fa uomo, che dà la sua vita sulla croce, che vince la morte nella risurrezione, che dona lo Spirito che trasforma i cuori e li rende simili al Suo: nostro Signore Gesù Cristo, il Redentore del genere umano.
La salvezza è più forte del peccato, la grazia vince il male, la misericordia di Dio cambia il cuore dell’uomo e trasforma il peccatore in santo; e la salvezza, la grazia e la misericordia ci sono donate in nostro Signore: questo è il messaggio grandioso e liberante che la festività dell'Immacolata Concezione di Maria ci consegna.
Come afferma un testo importantissimo del Concilio Vaticano II, la Costituzione Pastorale ‘Gaudium et spes’ al numero 22:
In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo.
Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm 5,14) e cioè di Cristo Signore.
Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione.
Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice. Egli è «l'immagine dell'invisibile Iddio» (Col 1,15) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato.
Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una dignità sublime.
E ancora la medesima Costituzione al numero 41:
Chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, diventa anch'egli più uomo.
Partendo da questa fede, la Chiesa può sottrarre la dignità della natura umana al fluttuare di tutte le opinioni che, per esempio, abbassano troppo il corpo umano, oppure lo esaltano troppo.
Nessuna legge umana è in grado di assicurare la dignità personale e la libertà dell'uomo, quanto il Vangelo di Cristo, affidato alla Chiesa.
Questo Vangelo, infatti, annunzia e proclama la libertà dei figli di Dio, respinge ogni schiavitù che deriva in ultima analisi dal peccato onora come sacra la dignità della coscienza e la sua libera decisione, ammonisce senza posa a raddoppiare tutti i talenti umani a servizio di Dio e per il bene degli uomini, infine raccomanda tutti alla carità di tutti.
Siamo esposti alla tentazione di pensare che i nostri diritti personali sono pienamente salvi solo quando veniamo sciolti da ogni norma di legge divina.
Ma per questa strada la dignità della persona umana non si salva e va piuttosto perduta.
La Santa Madre di Dio, Vergine Immacolata, che non ha conosciuto la macchia del peccato di origine e splende per la Chiesa quale suo modello di santità e di perfezione, per la sua potente preghiera ci confermi nella fede e ci faccia aderire con tutto il cuore a Cristo, Suo Figlio e Suo e nostro Signore.