Pensiero del Parroco

Sabato della terza settimana di quaresima.
 
Le immagini della nuvola del mattino e della rugiada, che vengono meno al sorgere del sole, sono utilizzate dal profeta Osea per descrivere l’amore del popolo nei confronti di Dio: «Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce», cioè è leggero, superficiale, non è costante, va e viene, è destinato a eclissarsi alla prima prova, incapace di reggerne l’urto.
 
Nel vangelo (Lc  18,9-14) si confrontano due modalità di stare al cospetto di Dio: quella del fariseo che sciorina, esibendoli quasi fossero trofei, i gesti con i quali osserva – crede di osservare – la legge divina; quella del pubblicano che implora misericordia poiché sa bene di non avere obbedito ai precetti del Signore. Apparentemente l’uno dà prova di una fedeltà esemplare, l’altro è notoriamente conosciuto come un pubblico peccatore. Ma in chi dei due l’amore è come la nube e la rugiada che incontriamo nel profeta Osea? Risponde Gesù stesso alla domanda constatando che il pubblicano tornò dal tempio a casa giustificato, diversamente dal fariseo.
 
La quaresima ci interroga sulla qualità della nostra carità e ci indica nell’amore del Cristo l’unità di misura. Riconosciamo, come il pubblicano, che la nostra carità troppe volte assomiglia alla nuvola o alla rugiada mattutine: basta un niente perché porga i suoi saluti e scompaia, senza nemmeno tante cordialità.
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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