Pensiero del Parroco

Martedì della quarta settimana di quaresima. 
 
Un altro segno compiuto da Gesù, ma che non trova accoglienza nel destinatario il quale resta a un livello superficiale e da beneficato si trasforma in delatore, è quello della guarigione del paralitico alla piscina di Betzatà a Gerusalemme (Gv 5,1-16).
 
In quella il cui nome significa ‘casa della misericordia’ Gesù dimostra d’essere colui che dà la vita e dona la salvezza, mentre colui che riceve il dono non comprende. Alla domanda ‘vuoi guarire?’ l’uomo non risponde perché non sospetta neppure lontanamente che chi gliela pone possa realizzarla. Lui non si può muovere, non ha nessuno che possa immergerlo nell’acqua della piscina dalle virtù miracolosamente risananti e si è ormai rassegnato. Interrogato dai Giudei sul perché di sabato cammini portando con sé la barella (di sabato non si possono portare pesi da un posto a un altro), non sa dire chi sia stato a guarirlo: dimostra in tal modo di non conoscere Gesù e resta fermo al dato della guarigione fisica senza avanzare nella via di quella spirituale. Ciò è talmente vero che, quando Gesù lo incontra nel tempio, l’uomo viene messo in guardia dal ricadere in una situazione peggiore di quella da cui è appena uscito dopo un calvario infinito. Per tutta risposta egli va dai Giudei e, prestandosi al loro gioco, fa il nome di Gesù: che bella ricompensa in cambio del dono della vita!
 
L’uomo non conosce Gesù né il proprio peccato e, poiché non conosce quest’ultimo, non è in grado di invocare con fede il nome del Salvatore. Quale diverso accento abbiamo trovato ieri sulle labbra e nel cuore dell’ufficiale regio o, domenica, del cieco nato! Gesù è colui che dà la vita in abbondanza perché Egli è la vita stessa: per riceverla in dono ed esserne risanati, occorre che per prima cosa riconosciamo il nostro peccato, la nostra indigenza e il nostro bisogno, che oltrepassano le necessità unicamente materiali, per aprirsi a una richiesta di salvezza totale, comprensiva dello spirito, che solo Gesù può operare. Diversamente non capiremo alcunché dei gesti salvifici operati dal Signore, Gesù resterà un guaritore al pari di tanti altri ma non diventerà mai il Signore e il Salvatore e, cosa ben più grave, finiremo per voltargli le spalle.   
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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