Il Venerdì Santo è un giorno particolarissimo nel quale il carattere paradossale della fede cristiana si manifesta apertamente. 

 

Dico paradossale perché adorare un crocifisso e lo strumento che gli ha dato la morte, una croce, è pura follia secondo le categorie della sapienza umana e mondana. 

 

Si può adorare un dio potente, eccelso, che stermina i nemici a suon di sangue loro, ma un dio debole, inerme, stramazzante su un legno, che stermina i nemici col suo sangue, cioè morendo, che adorazione può pretendere e da chi? Uno che va a morire che può promettere? Non diciamo forse che 'a tutto v'è rimedio fuorché alla morte?' E allora? 

 

Anche noi abbiamo cercato il Signore in un'aurea di potenza mondana, di tempeste e di fulmini, di successo e di muscoli, ma non abbiamo trovato altro che delle grottesche caricature di deucci costruiti a immagine e somiglianza nostra.

 

Dio si rivela e si lascia trovare nella follia di una croce e di un crocifisso: mistero della fede il Venerdì Santo, giorno della commemorazione della Passione e della Morte di Cristo per i nostri peccati. 

 

Ti chiediamo perdono, Signore, se non ti abbiamo cercato dove stavi e ci davi appuntamento: sulla croce, crocifisso.