Giovedì dell'Ottava di Pasqua
Il brano evangelico odierno (Lc 24, 35-48) è la continuazione di quello di ieri (l’apparizione di Gesù risorto sulla via per Emmaus) della cui lettura liturgica riprende la conclusione all’inizio.
Osserviamo più da vicino la scena: i due di ritorno da Emmaus stanno raccontando ciò che hanno vissuto in un clima di gioia che pervade tutto il gruppo dei discepoli, ma che lascia il posto allo sconvolgimento e alla paura per l’improvvisa presenza di Gesù nella stanza e il risuonare della sua voce che pur annuncia pace! Gesù stesso deve intervenire a calmare gli animi turbati e dubbiosi dei suoi, invitandoli a toccare il suo corpo affinché si rendano conto che non di un fantasma si tratta, ma proprio del loro maestro e Signore.
Una costante delle apparizioni pasquali è rappresentata dal fatto che Gesù tiene conto degli stati d’animo di coloro ai quali si mostra: vi si adatta, in un certo modo, e insieme conduce il destinatario dell’apparizione alla piena fede pasquale in lui risorto; lo abbiamo visto, del resto, con i due di Emmaus ieri e con Maria di Magdala ieri l’altro.
«Nelle sue apparizioni il Signore (…) non tratta tutti allo stesso modo, ma per vie e con mezzi diversi conduce tutti alla certezza della sua risurrezione. È questo che conta, La Risurrezione è la chiave di tutto il cristianesimo e il Risorto ha voluto darne ogni garanzia alla Chiesa nascente perché, attraverso tutti i secoli, la fede dei credenti poggi su un saldo fondamento: ‘Il Signore è davvero risorto!’» (da Intimità divina p. 402).
Il Signore usa lo stesso metodo con ciascuno di noi: ogni battezzato è condotto alla fede pasquale e confermato in essa a partire dalla propria condizione di vita, secondo un’attenzione al singolo che non ha paragoni altrove. Possiamo soltanto testimoniare ciò che Cristo ha compiuto per noi e in noi, senza pretendere e, peggio, imporre che questa sia la via buona per tutti e senza invidiare le esperienze degli altri fratelli e sorelle ritenendo che il Signore sia stato e sia più generoso con alcuni. Ma riconosciamo l’agire di Gesù?
