Pensiero del Parroco

Mercoledì della seconda settimana di Pasqua 
 
Il colloquio con Nicodemo si trasforma in un monologo di Gesù e il testo raggiunge l’apice con una delle più decisive affermazioni che i vangeli offrono: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chi crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16)».
 
In che senso possiamo definire ‘decisive’ le parole cha abbiamo riportato? Ma, forse, prima dobbiamo chiederci per chi esse siano decisive. La risposta a questa seconda questione, quella del destinatario, è una sola: l’uomo, considerato come genere umano nel complesso e come singolo individuo, la mia persona, io. Se l’uomo è quel livello del creato che si interroga su sé stesso e sul proprio destino; non si limita a vivere, ma vuole vivere; cerca di afferrare l’esistenza, non si capacita di subirla quanto desidera conservarla e fa di tutto pur di riuscirci; se l’uomo nel suo complesso, se io nella mia singolarità sono questo, è decisivo che Dio abbia amato e ami il mondo e me e che l’amore di Dio non sia irraggiungibile, ma abbia un volto d’uomo, un volto riconoscibile. Solo così il mio desiderio si compie, soltanto per tale via la domanda trova risposta, unicamente tramite l’accoglienza di questo amore la disperazione non ha la meglio: niente va perduto e tutto è conservato, nel tempo e nell’eternità.    
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
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