Pensiero del Parroco

Giovedì della seconda settimana di Pasqua
 
Il brano di oggi (Gv 3,31-36) chiude il capitolo terzo del quarto vangelo che si apre con il colloquio notturno tra Gesù e Nicodemo e continua con la testimonianza resa a Gesù dal Battista. Da un punto di vista letterario si tratta di una sintesi che raccoglie alcuni detti del Signore e con la quale l’evangelista riassume i temi trattati nel capitolo che va verso la conclusione. Il testo può legarsi sia all’episodio di Nicodemo sia alla confessione del Battista. Della seconda esso riprende l’accettazione della persona di Gesù; il Battista, infatti, ha ancora una volta rifiutato l’identificazione della sua persona con il Messia e, anzi, ha preannunciato che la sua missione ormai volge al termine (Gv 3,27-30).
 
«Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero» (Gv 3,33): se molti respingono Cristo e non credono in lui («eppure nessuno accetta la sua testimonianza»), tuttavia c’è – per riprendere un’immagine molto cara ai profeti – “un resto fedele” che si apre nella fede a Gesù e lo riconosce Signore e Salvatore; non solo, ma con ciò stesso dichiara di dare credito a Dio dal momento che Cristo «viene dall’alto, dal cielo», «attesta ciò che ha visto e udito», «dice le parole di Dio».
 
Un resto fedele che si apre nella fede a Gesù: di tale resto io ne faccio parte?    
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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