Verso la Pentecoste
Giovedì della settima settimana di Pasqua
Venga, o Padre, il tuo Spirito
e ci trasformi interiormente con i suoi doni;
crea in noi un cuore nuovo,
perché possiamo piacere a te
e cooperare al tuo disegno di salvezza.
L'orazione colletta della messa di oggi ci fa domandare al Padre che lo Spirito venga in noi e 'ci trasformi interiormente con i suoi doni', cioè ci renda dimore viventi del Figlio. Lo Spirito Santo agisce nel nostro uomo interiore attraverso i suoi sette doni; mediante questi ci modella sull'immagine di Cristo a somiglianza del quale il Padre ci crea e nel quale ci salva.
I doni dello Spirito sono la sapienza, l'intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio.
Sono doni dello Spirito: lo Spirito Santo ce ne fa grazia quando lo riceviamo nel sacramento della cresima. Essi aiutano e fortificano la nostra anima, ma più in generale tutta la nostra interiorità (la memoria, l'intelligenza, la volontà) soprannaturalizzandola, cioè immettendo in essa un flusso di vita divina che la innalza dalle bassezze della sensibilità e stabilendola nell'amore di Dio e del prossimo, nella stima e nella pratica del bene e della virtù. Mediante i doni lo Spirito Santo compie quel lavoro di cesello sapientissimo e raffinatissimo che è l'assimilazione della persona a Cristo, portandola a sentire come Cristo, a pensare come Cristo, a volere e desiderare come Cristo, ad agire come Cristo.
Viene così alla luce il "cuore nuovo", rinnovato dalla grazia di Dio, a lui gradito, che diventa nelle sue mani strumento per la diffusione del regno dei cieli nel mondo e nella storia.