Il Vangelo della Terza Domenica di Pasqua è tratto dal capitolo 21 del Vangelo secondo Giovanni. Il capitolo, dal punto di vista letterario, si configura come un'appendice alla prima conclusione del Vangelo (Gv 20,30-31); geograficamente è ambientato sulle sponde del lago di Tiberiade, là dove l'avventura della sequela del maestro era iniziata qualche anno avanti. Per San Giovanni si tratta della terza manifestazione di Gesù risorto ai discepoli, dopo le due nel cenacolo narrate al capitolo 20: una pesca andata a vuoto, seguita da una miracolosa; un pranzo in silenzio sulla riva del lago; il dialogo fra Gesù e Pietro con la 'riabilitazione' dell'apostolo dopo il rinnegamento e la sua investitura a pastore del gregge di Cristo.
Colpisce l'atmosfera di silenzio e di intimità che avvolge il susseguirsi degli episodi sopra ricordati. Gerusalemme, con la sua folla e la sua frenesia, è lontana. Sul lago si affacciano pochi villaggi, distanti fra loro. Nell'oscurità e nel lento scorrere della notte si consuma il fallimento della prima pesca: un'attesa snervante e, alla fine, andata delusa; solo le grida dei compagni che chiedono l'aiuto degli altri rompono il silenzio. Un pasto consumato nel raccoglimento: è Gesù, lo sappiamo, il cuore è gonfio di gioia e di pudore, una sola parola potrebbe rovinare tutto e allora preferiamo non dire niente per gioire del suo essere qui, con noi, come un tempo, e più che come un tempo, in una modalità nuova, risorta. Lo stesso dialogo con Pietro si svolge appartato: i due camminano, si sono allontanati (lo si capisce dal verso 20 che non leggiamo nella Messa). Pietro aveva rinnegato Gesù pubblicamente; Gesù non solo non riprende Pietro dinanzi agli altri - sarebbe stata umiliazione, non dolore -, ma nel gesto della passeggiata fianco a fianco, come due amici, lo sceglie e fa scendere sul suo volto le lacrime salutifere del pentimento e della mendicanza della misericordia del suo Signore.
Silenzio e intimità: quanto ne abbiamo bisogno!
Silenzio e intimità: le vie che Dio sceglie per rivelarsi e per stare con noi.
Silenzio e intimità: da qui si origina la testimonianza. Quella di Pietro dinanzi al sinedrio, la nostra dinanzi all'uomo e alla donna di oggi.
Buona domenica a tutti.
Don Massimo, parroco.