La seconda domenica del tempo ordinario si lega all'ultima parte del tempo natalizio per il fatto che in essa si celebra ancora il mistero della manifestazione di Cristo al mondo. Siamo, cioè, ancora nel clima delle feste dell'Epifania e del Battesimo del Signore.

Ed è ancora il Battista, che già abbiamo incontrato nel periodo dell'Avvento, a fare da tramite fra Cristo, che si rivela, e noi.

Questa domenica, nella fattispecie, il Battista quale emerge dalle prime battute del Vangelo di San Giovanni, che riporta, da buon testimone oculare (era, infatti, un suo discepolo), la testimonianza del Precursore del Signore riguardo il Messia atteso e profetizzato.

Il Battista chiama Gesù con l'appellativo di 'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, nel momento stesso in cui lo riconosce mentre questi gli viene incontro. Colui che toglie il peccato del mondo è presente, è nel mondo e si rivela, stando dinanzi al suo annunciatore.

Con lui cessa, ha fine il tempo del peccato e del male.

Chi lo accoglie e dimora in lui, vince il peccato e il male.

Quante volte guardiamo sgomenti al male e al peccato che sono nel mondo e in noi stessi! Quante volte ci prendono sconforto per un verso e rabbia per un altro: non miglioriamo; non facciamo un passo in avanti; siamo sempre alle prese con i nostri, impietosi peccati; la storia è dominata da logiche di sopraffazione e di egoismo; i rapporti sono improntati a falsità e a convenienza. 

Dimentichiamo, però, una cosa, la più importante: Egli, Colui che toglie il peccato del mondo, che vince la logica del mondo e del diavolo, è presente e opera.

E, quando dimentichiamo, soccombiamo.

Buona domenica a tutti.

Don Massimo, parroco.