Pensiero del Parroco

Continua la lettura del discorso della montagna, tratto dal Vangelo secondo San Matteo.

Fra oggi, 12 febbraio, e domenica prossima la liturgia ci fa ascoltare il passaggio in cui Gesù esemplifica in che consista la superiore 'giustizia' dei discepoli rispetto a quella degli scribi e dei farisei.

'Giustizia': parola dalle mille sfaccettature, sempre invocata, spesso calpestata e ignorata, in ogni caso esigenza imprenscindibile del cuore umano.

Già, quale 'giustizia'?

La giustizia, di cui parla Gesù, è la fedeltà alla Parola di Dio e consiste nell'obbedienza alla legge divina.

Anche gli scribi e i farisei erano giusti, osservanti delle prescrizioni della legge mosaica, fedeli nella loro scrupolosa applicazione, per questo ammirati e tenuti in gran conto dal popolo.

C'è un però, tuttavia.

Avevano perso il mordente, avevano finito per accontentarsi, per essi era sufficiente eseguire alla lettera i comandi, poco importa se il cuore sobbalzava o no di stupore e di meraviglia. Quella era la tradizione, così si era sempre fatto e così si doveva continuare a fare. Imbalsamati come mummie, prigionieri della 'lettera' per dirla con San Paolo.

Gesù, invece, chiede ai suoi di non accontentarsi.

Gesù esige dai discepoli un desiderio sempre rinnovato, un cuore inquieto non perché stressato e snervato dall'osservanza minuziosa e regolamentata di tutto il possibile e l'immaginabile, ma inquieto perché mai pago di avere fatto abbastanza, sempre alla ricerca di quello che Dio vuole, pronto a percorrere strade inesplorate e nuove sulla via dell'obbedienza al Vangelo.

Chi ascoltava il Signore, che portava alle estreme conseguenze lo spirito profondo della legge di Mosè, intuiva nel suo io quanto cammino doveva ancora percorrere per corrispondere alla divina parola; comprendeva che quanto fino a quel momento compiuto era niente e che bisognava rimboccarsi le maniche; veniva scosso da un'inquietudine diversa rispetto alla solita: un'inquietudine non avvilente, piuttosto salutare.

Non accontentiamoci, fratelli e sorelle.

Ci conceda il Signore di essere arsi dall'amore per lui e per il prossimo.

Nella fedeltà a Dio e alla sua parola non siamo trovati mancanti.

Diversamente il regno di Dio non ci sarà aperto e rimarrà sbarrato.

Buona domenica a tutti.

Don Massimo

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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