Pensiero del Parroco

19 febbraio, settima domenica del tempo ordinario, quarta tappa della lettura antologica del discorso della montagna, di cui raggiungiamo la sommità costituita dalla 'non-resistenza' al male e dall'amore e della preghiera per il nemico e il persecutore.

La legge del taglione non è abolita: la giustizia umana non può rinunciare a punire adeguatamente il male che viene perpetrato nel mondo, pena la proliferazione incontrastata e devastante della vendetta personale.

Essa, però, è portata a compimento: è la mentalità che la ispira, il 'come a me, così a te', che deve cedere il passo a un nuovo modo di pensare e di agire, quello che San Paolo esprime, nella Lettera ai Romani, quando scrive: 'Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene'.

'Come a me, così a te': questo è il modo di sentire e di operare dell'uomo vecchio, che non si è spogliato del proprio peccato e non ha ancora rivestito l'abito di Cristo; questa è la logica che sta dietro a tanti nostri gesti, tante nostre parole, tanti nostri silenzi con i quali ribattiamo, colpo su colpo, in un rischioso e irreparabile gioco al rialzo, agli altrettanti gesti, parole, silenzi che ci feriscono e ci fanno male dentro.

'Come a me, così a te': questo è il modo di ragionare di chi, come dice San Paolo nella seconda lettura, 'si crede un sapiente in questo mondo'. Proprio costui 'si faccia stolto per diventare sapiente perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio'.

'Come a me, così a te': non in questi termini pensa e si muove chi lotta per superare il male che è nel mondo, combattendolo con tutte le proprie forze, ma senza sposarne la logica perversa e letale di replica.

Prima di rispondere a ingiustizia con ingiustizia, meglio subire l'ingiustizia (il che non significa autorizzarla e sdoganarla): stoltezza per chi ragiona mondanamente, sapienza per chi vede le cose con lo sguardo di Dio.

E, perché non si creda che qui si delinei il ritratto di una perfezione altissima sì, ma tutta racchiusa in una cornice puramente umana, Cristo addita Dio stesso quale termine di paragone del sentire e dell'agire del discepolo: 'perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste'. 

Quale perfezione?

Perfetto nel Primo Testamento, fra gli altri significati, ha quello di indicare l'agnello che, per la sua integrità fisica, è adatto a essere offerto in sacrificio: perfetta ha da essere la vittima sacrificale, integro è richiesto che sia l'agnello pasquale.

Il pensiero corre subito all'Agnello pasquale per eccellenza, che è Cristo stesso crocifisso.

Il Crocifisso, 'il Signore della gloria' come lo chiama San Paolo (ricordiamoci domenica scorsa la seconda lettura), rivela la perfezione di Dio e del suo amore di Padre: perfezione di amore che non conosce misure e confini, perfezione di sovrabbondanza di misericordia e di pietà già cantata dal salmista.

'Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe' (Salmo 102/103): il Crocifisso rivela la perfezione di Dio e del suo amore di Padre che non ribatte colpo su colpo su noi peccatori, pur riprovando i nostri peccati che lo offendono e lo contristano.

Il Crocifisso ci mostra un Dio che nell'Umanità Santa di suo Figlio ha spezzato la logica della replica e del colpo su colpo, del 'come a me, così a te': 'Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno'. 

Se il sangue di Abele grida dal suolo vendetta, il Sangue di Cristo implora perdono e grida misericordia. 

Questo Sangue, il Sangue che ogni giorno, sugli altari di tutto il mondo, continua a essere offerto in riparazione dei peccati, e a cui comunichiamo nella Santa Messa, questo Sangue ci dia vita; questo Sangue converta i nostri cuori; questo Sangue spezzi in noi la catena di morte che troppe volte ci àncora ai ceppi della rappresaglia; questo Sangue ci faccia perfetti: perfetti nell'amore, come perfetto è l'Amore increato dal cui Cuore esso è sgorgato, sgorga e sgorgherà per sempre. 

Buona domenica a tutti

Don Massimo, parroco.    

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
0558963367
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
2274846
Oggi
Ieri
Ultimo mese
318
1011
27617

Utilizziamo i cookie per assicurarti la migliore esperienza nel nostro sito. Questo sito utilizza i cookie, anche di terze parti, per inviarti messaggi promozionali personalizzati. Per saperne di più, conoscere i cookie utilizzati dal sito ed eventualmente disabilitarli. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti all’utilizzo dei cookie.