Quest'anno la Solennità di San Giuseppe è spostata a lunedì 20 marzo a motivo della celebrazione domenicale quaresimale che, nella tabella dei giorni liturgici, occupa una posizione più alta.
Celebriamo, dunque, la terza domenica di Quaresima, che forma un tutt'uno con la quarta e la quinta. Siamo nell'anno A (le letture della Messa festiva sono distribuite su tre anni che si alternano ciclicamente) nel quale si proclamano i grandi episodi giovannei della samaritana, del cieco nato e di Lazzaro.
In questi tre eventi della vita del Signore la Chiesa fin dagli inizi ha intravisto una sorta di itinerario interiore da proporre a coloro che domandavano il Battesimo.
Gli stessi eventi sono riproposti a noi oggi perché, nel nostro andare verso la Pasqua, possiamo anche noi compiere un viaggio dello spirito sulle orme di Gesù che dona l'acqua viva della grazia di Dio a chi lo accoglie nella fede; squarcia le tenebre del cuore e dei cuori con la luce della sua parola; risuscita i credenti alla vita dei figli e delle figlie di Dio, preludio e primizia della risurrezione della carne che si realizzerà al suo ritorno.
Non sono brani semplici, anzi il loro spessore teologico e spirituale è notevole.
Chiedono di essere ascoltati con attenzione e con cuore ben disposto, senza la fretta dell'agenda.
'Dammi da bere': così inizia l'incontro di Gesù con la donna samaritana.
E' Gesù che pone la domanda per primo, seduto su un pozzo, stanco per la fatica del viaggio.
Una domanda provocata da un bisogno, una domanda che è punto di partenza di un incontro che cambierà la vita alla donna.
All'inizio dell'esperienza di fede sta una domanda che Gesù ci ha rivolto in rapporto a una situazione ordinaria, comune (come per la donna era l'andare al pozzo ogni giorno ad attingere acqua).
All'origine della fede normalmente non ci sono fatti eclatanti, folgorazioni fulminee, ma un ordinario nel quale Cristo fa risuonare la sua voce.
Chiediamo al Signore di farne memoria grata perché si ravvivi in noi la fiamma dell'amore per Dio e per i fratelli.
Buona domenica.
Don Massimo, parroco.