La pratica dei primi venerdì del mese è legata al gesto della Comunione eucaristica riparatrice, cioè ricevuta e offerta in riparazione dei peccati.
Si tratta di un gesto estremamente significativo.
Esso esprime la fede nell'opera redentiva di Gesù Cristo compiuta nella Pasqua di morte e di risurrezione, secondo quanto afferma San Paolo nella Lettera ai Romani: 'Cristo è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione' (Rom 4,25).
Opera redentiva che è resa presente e attuale nell'Eucaristia, memoriale della passione, morte e risurrezione del Signore, ripresentazione incruenta del sacrificio del Calvario sotto i segni sacramentali del pane e del vino: nell'Eucaristia Cristo continua a donarsi per la salvezza del mondo e il perdono dei peccati.
Opera redentiva, cui i battezzati sono associati in quanto membra, per il Battesimo, dell'unico Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, unito al suo Capo, Cristo stesso.
Come si realizza in noi battezzati l'associazione all'opera rendentiva di Cristo?
Con la partecipazione, nella nostra carne e nel nostro spirito, alle sue sofferenze, offrendo al Signore, in unione con la sua Passione, le nostre croci, i patimenti e i dolori della vita.
Con la penitenza che consiste nella costante richiesta di perdono al Signore per i nostri personali peccati, nella celebrazione della Confessione sacramentale, in gesti di rinuncia e di mortificazione dei sensi, dei desideri e della volontà, nel cercare di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù e della Chiesa.
Con la preghiera per la conversione delle anime e dei peccatori.
Con la Comunione riparatrice del primo venerdì del mese.
Mediante essa, in particolare, i frutti di bene e di grazia del Cristo pasquale, racchiusi nel mistero eucaristico, vengono 'indirizzati' verso uno specifico bisogno in vista della salvezza delle anime, per la quale questi stessi frutti sono messi a disposizione dall'infinita misericordia del Padre.