Il 6 agosto di ogni anno la Chiesa celebra il mistero della Trasfigurazione del Signore avvenuta sul monte Tabor.

Festa molto sentita presso i fratelli e le sorelle dell'Oriente, meno da noi dove è stata introdotta in tempi relativamente tardi (fine Quattrocento), la Trasfigurazione è festa del Signore di cui mette in evidenza la divinità nascosta.

Data la nostra condizione creaturale, noi non possiamo sostenere lo sguardo diretto di Dio; gli stessi apostoli, sul monte, alla vista della gloria divina di Cristo, rimasero meravigliati e parve loro di trovarsi in un'altra realtà: 'Signore, è bello per noi essere qui'. 

Le parole di Pietro tradiscono lo stupore di chi è raggiunto dalla presenza di Dio e vede se stesso e le cose in Dio: vorrebbe che questo stato fosse per sempre.

Quante volte abbiamo partecipato a una liturgia che ci ha coinvolto e il cui ricordo portiamo ancora, anche a distanza di anni, nel cuore; quali consolazioni, perfino sensibili, corporee, hanno lasciato in noi gesti di preghiera e di penitenza sia a luoghi particolari come santuari o in occasioni forti della bita; un brano della Scrittura che ci ha scavato dentro ricolmandoci di grazia e di luce interiore: ogni volta avremmo voluto che le lancette dell'orologio si fermassero.

Ciò, però, non ci è stato concesso né ci è dato.

Sul monte si sale per essere raggiunti dalla presenza di Dio, dal monte si scende per continuare il pellegrinaggio dell'esistenza ricchi del dono divino.

Quegli sprazzi di luce, quegli anticipi di gloria, quelle caparre di grazia che Cristo non cessa di dare ai suoi, traendoli dal tesoro della sua divinità consustanziale al Padre (mostrata sul Tabor) e dei meriti della sua Pasqua, compiuta sul Calvario e nel Santo Sepolcro, tutto questo insieme di grazie e doni permette il nostro itinerario verso il Regno dei cieli.

Come nell'Incarnazione, così nella Trasfigurazione.

Il dono di grazia si comunica dentro la carne, dentro la trama dei giorni di sempre, dentro le vicende che un uomo, una donna si trovano ad affrontare perché è così, perché questa è la vita. 

E dentro la carne il dono di grazia agisce e opera perché si realizzi l'itinerario verso il Regno dei cieli e al momento della nostra morte possiamo presentarci al Padre con i lineamenti e le fattezze di Cristo in noi.

Santa festa della Trasfigurazione del Signore a tutti.