Pensiero del Parroco

La parabola dei due figli mandati dal padre a lavorare nella vigna di famiglia costituisce un trittico insieme con le due successive dei vignaioli omicidi e del banchetto nuziale (capitolo 21 di Matteo).

Gesù si trova a Gerusalemme, è nel tempio dove insegna al popolo, ha scacciato i venditori di colombe e i cambiamonete compiendo un gesto eclatante, dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo è interrogato sull'autorità con la quale egli si è permesso di osare tanto. 

Chiusa la bocca agli avversari con una domanda sull'origine del battesimo di Giovanni Battista, Gesù narra loro, in sequenza, queste tre parabole in un crescendo di tensione e di durezza di scontro.

La prima accusa che Gesù rivolge loro, proprio con la parabola dei due fratelli, è la totale dissonanza fra il dire e il fare, ma ancor più la pretesa di esigere coerenza dagli altri a fronte della propria, colpevole, mancanza.

La volontà di Dio non ci si può limitare ad averla solo in bocca, sulle labbra.

La volontà di Dio va compiuta.

Puoi non averla chiara e allora chiederai al Signore che te la faccia comprendere; dopo, però, non puoi accampare scuse: o la fai o non la fai.

Soprattutto bisogna che ci guardiamo da quell'irresistibile voglia di fare le pulci al prossimo notandone le imperfezioni, le incoerenze, i proclami andati a vuoto, mentre noi non siamo così diversi alla fine.

La coscienza dello scarto che in me c'è fra il dire e il fare la volontà di Dio non solo mi deve portare a domandare al Signore perdono e grazia, clemenza e forza, ma anche a uno sguardo compassionevole e benigno verso il prossimo.

Nei capi dei sacerdoti e negli anziani del popolo tale era la presunzione di sé da essere rimasti sordi e ciechi dinanzi alla predicazione del Battista, quando, invece, quelli che erano ritenuti gli scarti della società - pubblicani e prostitute - si erano lasciati raggiungere dalla parola del precursore e avevano cambiato vita. Non solo, ma neppure quelle conversioni li avevano smossi dalla loro superba autoincensazione. Per questo il Signore li provoca senza mezzi termini con un'affermazione sconvolgente: "i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio": gli ultimi secondo l'uomo primi dinanzi a Dio e i primi agli occhi umani ultimi al cospetto dell'Onnipotente.

Forse noi non saremo giunti a questi livelli di perversione del cuore, però la guardia non va abbassata.

Lo sappiamo: basta poco, si inizia con poco e si finisce col ritrovarsi nella melma e nel fango. 

 

 

 

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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