Il 2 novembre è il giorno dell'anno dedicato alla preghiera di suffragio per le anime dei fedeli defunti.
Raccoglimento e sospiro ne sono le note caratterizzanti, e questo subito dopo la grande e festosa solennità di Ognissanti.
Eppure fra le due celebrazioni non c'è contrasto, non v'è dissonanza, ma è proprio la realtà della Comunione dei Santi e della vita eterna, che celebriamo il 1° novembre, a costituire il fondamento teologico del suffragio cristiano per le anime dei battezzati defunti.
A che pregare per i morti, se i morti non risorgono? Se, oltre la morte, non c'è niente, solo buio, disfacimento, dissoluzione eterna?
La fede nella vita eterna, nel giudizio dopo la morte e alla fine dei tempi, nel paradiso, nel purgatorio e nell'inferno, nella risurrezione dei corpi non anestetizza, certo, il dolore del distacco dai nostri cari. Il raccoglimento composto e dimesso per un verso, le lacrime per un altro, che accompagnano il suffragio cristiano, non sono, dunque, fuori luogo o dimostrazione di mancanza di fede. Sono, invece, il prezzo da pagare alla nostra fragilità, questo il Signore lo sa.
Però noi abbiamo, per grazia di Dio, questo tesoro che è la speranza nella vita eterna e nella risurrezione della carne e che ci è donato dalla fede pasquale in Cristo morto e risorto.
Perciò preghiamo per i nostri morti e con tanta fede.
Il suffragio cristiano, inoltre, è un atto ecclesiale che coinvolge tutto il Corpo mistico di Cristo nelle sue varie membra.
Dinanzi alla crescente e dilagante privatizzazione della morte e delle esequie - per cui si fa tutto in fretta e di nascosto; si conservano i resti cinerei del defunto in casa impedendo la condivisione del lutto; si spargono le ceneri con l'inevitabile affievolirsi del ricordo e della memoria, privati di un richiamo altamente sensibile come la tomba: il suffragio cristiano ci dice che non siamo soli a portare il peso del dolore, ma ci è data la grazia e il sollievo di condividerlo (e ci sembra poco, questo?); che l'elaborazione e l'accettazione del lutto passano per una serie di gesti e cose simbolicamente intensi e, proprio per questo, rigeneratori: dalla cura della tomba alla separazione degli spazi fisici destinati l'uno ai vivi, l'altro ai defunti, e via discorrendo.
Che ci sia dato di gioire dei doni di grazia e di bene che il suffragio cristiano per le anime dei defunti contiene in sé e di annunciare a tutti Cristo risorto, nostro unico bene.