Pensiero del Parroco

La seconda domenica di Avvento ci mette dinanzi alla figura del Battista.
L'evangelista Marco ce lo descrive nei termini di colui che compie l'attesa del ritorno del profeta Elia e prepara così la venuta del Messia: sia la citazione del profeta Malachia ('ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero') sia l'abbigliamento di Giovanni (un mantello di peli di cammello e una semplice cintura) rimandano, infatti, a Elia che il popolo aspettava come immediato precursore del Messia. 
Giovanni attorno a sé raduna folle e folle di persone: 'accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme'. 
Perché? 
Quale il motivo del suo fascino irresistibile? 
Giovanni non era mondano, non era un uomo del mondo, uno dei tanti del mondo. 
Giovanni viveva nel deserto: il deserto è il luogo dell'intimità con Dio e in cui Dio si lascia trovare. Il mondano non sa nemmeno che cosa sia l'intimità con Dio: nella preghiera, nella solitudine della cella del proprio cuore, nel rifiuto del clamore e della confusione che la fanno da padrone nella vita di tanti. L'uomo del deserto lascia presagire una vita diversa e viene assaltato da chi la cerca e vede finalmente la meta. L'uomo di mondo, che non ha niente di nuovo da proporre rispetto al solito, fa il vuoto intorno a sé.  
Giovanni parlava il linguaggio di Dio: un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Il mondo ama i peccati, il mondo incita ai peccati, il mondo vuole stare nei peccati. Giovanni denuncia i peccati ('non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello' dice a Erode Antipa) e chiama alla conversione: si può sfuggire all'ira divina, il perdono è possibile e tu puoi lasciarti scappare questa possibilità. Un mondano direbbe: vivi nei tuoi peccati. Giovanni afferma: odia i peccati e fuggili! C'è una speranza, afferrala! Il primo è monotono e allora perché dargli ascolto? Il secondo è originale e allora sentiamo che cosa ha da dirci mai. 
Giovanni vive una vita austera, si stacca dal grigiore e dall'ovvio, per questo colpisce chi ormai si è assuefatto a quel grigiore e a quell'ovvio, per questo rianima chi non si è ancora arreso. Il mondano preferisce indossare abiti sontuosi, gustare cibi raffinati, abitare in palazzi imponenti, ma in tal mondo finisce per diventare grigio e ovvio e non attrae più nessuno.   
Giovanni sa stare al suo posto, sa che c'è sproporzione fra sé e colui che sta per venire dopo, il Signore Gesù. Il mondano si pavoneggia e si illude di essere al centro dell'attenzione di tutti. L'umile Giovanni attrae e suscita la domanda: chi sarà mai il battezzatore in Spirito Santo? Il mondano pavone viene considerato per quello che è, uno sbruffone; e rimane in compagnia della sua vanità. 
Siamo in tempo di cammino sinodale e stiamo riflettendo sulla scheda 'con te noi convertiremo il mondo'.
Chiediamoci: siamo uomini e donne di mondo o uomini e donne di Dio alla maniera del Battista? 
Ancora, buon cammino di Avvento a tutti. 
  
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
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