Con la terza domenica entriamo nel cuore della Quaresima: tre settimane che ci disporranno a orientare decisamente lo sguardo sul mistero pasquale. Quest'anno, in particolare, ci sono d'aiuto tre brani giovannei con al centro altrettanti richiami plastici al Signore Gesù e alla sua pasqua.
Il primo d'essi è costituito dal tempio.
Il tempio era per Israele il segno visibile e tangibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Nella mentalità religiosa ebraica il tempio di Gerusalemme era ben più che un semplice luogo sacro, degno di rispetto quanto si voglia, ma senza eccessive pretese. Il tempio era il centro della vita religiosa ed anche politica del giudaismo. Il tempio era la dimora di Dio sulla terra.
Si aspettava che il Messia lo avrebbe ricostruito ancora più grandioso, oppure che che dal cielo scendesse sulla terra il tempio escatologico, serbato da Dio per gli ultimi tempi, quelli messianici.
Con Gesù non avviene niente di tutto questo. Gesù ribalta la situazione, dichiara superato l'antico tempio e propone la sua stessa persona come nuovo crocevia fra Dio e l'uomo.
È Gesù il nuovo tempio.
È Gesù il luogo dove si incontra il Padre.
Non c'è altra via per salire sicuri presso Dio e lì dimorare.