Il mistero del sabato santo è mistero di attesa.

Il corpo del Signore, deposto nelle viscere della terra, dorme il sonno della morte aspettando di essere risuscitato a vita nuova dalla potenza di Dio Padre. 

Il Figlio di Dio ha conosciuto il sonno della morte. 

Lui che aveva richiamato in vita il figlio unico della vedova di Nain, lui che aveva tratto fuori dal sepolcro l'amico Lazzaro, lui adesso dorme.

Dorme la sua carne, dorme la sua umanità mentre è calata nel ventre della terra. 

Vigilano, invece, il suo spirito, la sua anima e la sua divinità che scende nel luogo più lontano da Dio che ci sia, il regno dei morti; il luogo dove Dio non abita, dove il buio la fa da padrone e sovrano assoluto. E qui il Figlio di Dio irrompe strappando alla morte e agli inferi le anime dei progenitori e dei giusti vissuti prima di lui. 

Mistero di un sonno che è vittoria. 

Mistero di un sonno che non è assenza di vita. 

Mistero di un sonno contro il quale la corruzione della carne sbatte venendone frantumata. 

Punto più lontano da Dio non poteva esserci; ora tutto è pronto per la risalita, tutto è pronto perché dal buio il Figlio di Dio esca finalmente e la sua carne ora umiliata riveda la luce.

Tutto è pronto perché la vittoria di Dio sia totale e il nemico sia annientato fin nelle più nascoste retrovie. 

 

A tutti l'augurio di una santa attesa della risurrezione del Signore.