Storicamente viene prima il tempo di Pasqua rispetto alla Quaresima nel senso che la Chiesa ha sentito il bisogno di mettere in evidenza e in rilievo la celebrazione pasquale, più che con un periodo di preparazione, assicurandole uno sviluppo e un dispiegarsi nelle settimane successive. Si è formata in tal modo la 'cinquantina pasquale', cioè il tempo di cinquanta giorni che vanno dalla Domenica di Risurrezione a quella di Pentecoste, nei quali anticamente non era consentito né digiunare né stare a pregare in ginocchio, ma solo in piedi sulla scorta del significato letterale 'messo in piedi' del verbo 'risorgere' utilizzato nel Nuovo Testamento.
La riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II ha restituito al tempo di Pasqua tutta la sua importanza che si era venuta perdendo a vantaggio pressoché esclusivo della Quaresima. Non si parla più di 'domeniche dopo Pasqua', ma di 'domeniche di Pasqua' per indicare che tutte sono sullo stesso piano di quella di Risurrezione. Nella settimana di Pasqua si leggono le narrazioni evangeliche delle apparizioni del Risorto e ogni altra celebrazione liturgica feriale passa in secondo piano. La prima lettura è tratta sempre dal libro degli Atti degli Apostoli e il vangelo ci fa ascoltare i brani più importanti di San Giovanni: il discorso di Gesù con Nicodemo, il discorso sul pane di vita, i discorsi dell'Ultima Cena fino alla preghiera sacerdotale di Gesù al Padre.
La cinquantina pasquale viene così ad essere una grande celebrazione di sette settimane che ha al centro Cristo risorto in atto di donare lo Spirito Santo alla Chiesa per la missione e la vita di ogni giorno. Il tempo di Pasqua, dunque, "richiede la maturità cristiana in coloro che lo celebrano meditando e pregando sui testi biblici" (Luigi della Torre). Per questo si salda con la Quaresima che l'ha preceduto, per questo è un tempo anch'esso 'forte'. Illuso e superficiale sarebbe chi pensasse che con il Sacro Triduo tutto è finito e la Pasqua può essere messa in soffitta, che 'è andata anche quest'anno, meno male'.
Ma si può sentire e concepire un cristiano così?
