Pensiero del Parroco

Agli avvisi e alle omelie di domenica 29 aprile 2018 ho accennato alla situazione del catechismo parrocchiale (iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi) e alla mia, ma non solo mia, percezione di uno stato delle cose che presenta diffuse e gravi criticità. Non sono entrato nel merito delle questioni specifiche né intendo farlo qui, di questo parlerò approfonditamente sia con le catechiste e gli educatori del post-cresima sia con il consiglio pastorale parrocchiale. Poiché, però ritengo di poter meritare la fiducia del miei parrocchiani, vorrei che il mio appello a farci tutti carico dell'iniziazione alla fede dei nostri ragazzi non cadesse nel vuoto. 
Sullo stato 'penoso' in cui versa il catechismo dei ragazzi si dibatte da Nord a Sud del nostro Paese, in tutte le parrocchie. I problemi sono gli stessi dappertutto: molte famiglie non collaborano, l'educazione alla fede è una delle tante attività formative cui i ragazzi sono avviati, non si sa come interessare i ragazzi, quando si arriva alle medie il tappo salta, finita la cresima la stragrande maggioranza scompare, anche dopo la prima comunione sempre più ragazzi e genitori lasciano la parrocchia, la frequenza agli incontri da marzo in poi cala vertiginosamente, di venire alla messa nemmeno a parlare per tanti, famiglie squinternate e confuse ecc.. 
Premesso che nessuno ha una ricetta pronta e che i tempi in cui ci muoviamo sono complessi e molto confusi, una cosa è certa: come il catechismo è impostato almeno da noi al Sacro Cuore oggi, non va più. O meglio, va fino a un certo punto, poi qualcosa nell'ingranaggio si rompe. 
Poiché voglio essere propositivo e non limitarmi a registrare il dato di fatto con una lamentela che lascia le cose così come stanno, intanto do tre indicazioni: 
- la prima: prendiamoci tutti a cuore l'iniziazione cristiana dei ragazzi, quanto meno con la preghiera: per i ragazzi, per i genitori, per i catechisti e gli educatori, per il parroco. Iniziamo a pregare lo Spirito Santo e il Consolatore ci ispirerà. 
- La seconda: se abbiamo dei suggerimenti, delle idee condividiamole e proponiamole. Abbiamo il blog del cammino sinodale sul nostro sito, perché non innescare un virtuoso scambio di pareri? Chi si atteggia con fare costruttivo e positivo, è il benvenuto. Ma si può anche esprimere a voce il proprio pensiero, l'importante è essere positivi. 
- La terza: non pensiamo che la cosa non ci riguardi. La vita della Chiesa entra nella nostra esperienza di fede e per dei parrocchiani la vita della Chiesa è la vita della parrocchia e nella vita di una parrocchia il catechismo dei ragazzi è una realtà che assorbe tantissime energie. L'ho detto alla Messa delle 11.30: il cattolico che viene in chiesa e pensa 'ci sono io e Dio e basta' (già questo, prima 'io' e poi 'Dio'..) e il resto 'sono questioni del parroco' non è un cattolico e non è degno del nome cattolico che, anzi, infanga. Un cattolico non può pensare e agire da 'ci sono io e Dio e basta'. Un cattolico o ragiona 'Dio, la Chiesa, io' o non è un cattolico.  
 
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
0558963367
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