Pensiero del Parroco

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
 
Il brano del vangelo della sesta domenica di Pasqua anno B è la continuazione di quello della quinta domenica.
Possiamo chiederci che cosa significhi ‘rimanere nell’amore di Gesù’, espressione che torna più volte nei discorsi giovannei dell’ultima cena. Ciò comporta che ci chiariamo su che cosa sia l’amore di Gesù, il ‘mio amore’ come Gesù stesso dice.
Notiamo, anzitutto, che nelle parole di Gesù si parla di un ‘mio amore’ e di un ‘suo amore’: l’amore di Gesù e l’amore del Padre, l’amore di Gesù per il Padre e l’amore del Padre per Gesù. Gesù rimane egli per primo nell’amore del Padre di cui osserva i comandamenti e che, perciò, lo ama. La prima realtà su cui le parole di Gesù si soffermano è quella del mutuo e reciproco amore fra il Figlio e il Padre, una circolazione d’amore interna alla Santissima Trinità, una circolazione d’amore nelle profondità del mistero di Dio.
Solo dopo Gesù parla dell’amore che lega lui, il Figlio, e i discepoli, amore che trae origine e linfa vitale dall’amore fra le due persone divine. Gesù ama i discepoli come il Padre ama lui, il Figlio. I discepoli osservano i comandamenti di Gesù e rimangono nell’amore di Gesù  a imitazione di lui stesso nella sua relazione con il Padre.
È importantissimo riflettere su questo e, direi, attardarci, sottolinearlo e risottolinearlo: San Giovanni ci dice che nella misura in cui noi osserviamo i comandamenti di Gesù, cioè viviamo nella fedeltà alla parola di Gesù, rimaniamo nell’amore di Gesù, siamo inseriti nella circolazione d’amore che intercorre fra Gesù e il Padre, la quale ha portato il Padre a consegnare il Figlio agli uomini e il Figlio a lasciarsi consegnare e uccidere dimostrando in tal modo il suo amore per il Padre e per gli uomini!
Il bene che facciamo in nome di Cristo, la pratica delle virtù e la tensione verso la santità non sono tanto ‘buone azioni’, con le quali magari ci illudiamo di mettere a posto la coscienza; il bene che compiamo in nome di Cristo, l’osservanza della sua parola, lo sforzo di emendarci dai peccati con l’aiuto della grazia di Dio ci innestano nello stesso amore trinitario! E ci trasformano! Ci donano la gioia di Gesù che rende la nostra gioia ‘piena’! Il cuore cambia e dimora nella pace!
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
0558963367
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