Pensiero del Parroco

26Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29 e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".
30Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere.  34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Marco 4,26-34
 
Due parabole sul Regno di Dio e sulla sua azione nascosta, ma efficace nel mondo e nella storia, formano il brano del Vangelo proclamato nella celebrazione eucaristica dell'undicesima domenica del tempo ordinario. 
Due parabole che sono molto istruttive per tutti noi.
La prima pone l'accento sul fatto che il Regno di Dio agisce per virtù propria. Il contadino seminava nel mese di novembre-dicembre, poi attendeva il tempo della mietitura tra la fine di aprile e i primi di maggio. Fra la semina e il raccolto egli doveva solo aspettare e limitarsi ad osservare. Secondo la concezione antica tutto il potere vitale era concentrato nella terra: 'il terreno produce spontaneamente' afferma Gesù volendo sottolineare l'assenza di una mano d'uomo in tutto ciò. Il Regno di Dio agisce per virtù propria, abbiamo detto, e la sua azione giunge a compimento così come dal seme nasce la pianta e al contadino è resa possibile la mietitura. Uomini e donne di un presente alquanto indaffarato e come impazzito nel suo voler tendere a riparare a tutto, troviamo in queste parole un grande richiamo al primato della grazia di Dio e a mettere da parte tante nostre velleità: chi manda avanti tutto è il Signore! Uno solo è il Redentore e il Salvatore: nostro Signore Gesù Cristo! Che il Signore ci abbia chiamato al suo servizio e domandi la nostra collaborazione per la salvezza del mondo non deve essere scambiato e, direi, pervertito in un attivismo folle e, in definitiva, straniante le nostre persone. 
La seconda parabola mette in evidenza non solo il sicuro successo dell'azione di Dio nel mondo, ma anche, e soprattutto, le sue proporzioni straordinarie e grandiose. Da un seme che quasi non si vede se messo sul palmo di una mano viene fuori un arbusto di oltre tre metri d'altezza! Se solo credessimo con tutto il cuore e con tutte le nostre forze alla potenza della grazia di Dio!! Poche sono le nostre capacità, come tanti granellini di senape, ma infinitamente potente è il Signore che è capace di compiere in noi e attraverso di noi meraviglie. Se solo lo credessimo! 

 

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
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