Pensiero del Parroco

C’è qualcosa che sorprende e che meraviglia se si pensa a chi il termine ‘epifania’ sia attribuito dal cristianesimo: a un bambino, al bambino di Betlemme.
Epifania: la parola con cui si designava l’intronizzazione dell’imperatore nel giorno dell’inizio del suo regno, rivestito dei tratti della divinità; la parola con cui nell’antichità greca si indicava l’intervento potente e soccorritore degli dei.  
Sorprende e meraviglia che sia un bambino il re, che sia un bambino colui dal quale viene la dimostrazione di una potenza soccorritrice.
Come può un bambino?! Che non vede, che è la personificazione della debolezza, che tutto dipende da altri, che non ha la capacità nemmeno di difendere se stesso!
Eppure è lui il Re, è lui il Soccorritore potente.
La debolezza è la sua arma, una casa il suo palazzo, una culla il suo trono.
Sorprende e meraviglia, ma, se riflettiamo, non è questo il modo di agire di Dio in tutta la storia della salvezza?
Abele fu preferito a Caino, Giacobbe a Esaù, Giuseppe prima e il re Davide poi ai loro fratelli; Maria era un’oscura fanciulla di un oscuro villaggio che mai prima d’allora era stato menzionato nelle Sacre Scritture; gli apostoli furono scelti fra i più umili e i più peccatori del loro tempo: tra pescatori ed esattori di tasse; Maria Maddalena, annunciatrice della risurrezione, veniva da un passato non certo nobile.     
Dio si manifesta nell’ultimo, Dio si manifesta nel povero, Dio si manifesta nel debole e il vertice del suo apparire sulla scena del mondo, il Re, il Soccorritore potente, è un bambino!
 
Dinanzi a lui i Magi caddero a terra e si genuflessero.
Il gesto che re ellenistici e orientali e imperatori romani pretendevano dai loro simili per se stessi, il gesto che esprimeva l’arroganza del potere di un uomo su un altro uomo, ora è reso dai sapienti e dai saggi dell’Oriente al Bambino di Betlemme.
Anni dopo San Paolo ripeterà nella Lettera ai Filippesi un antico inno in onore di Cristo pregato dai primi discepoli: «perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami “Gesù Cristo è il Signore”» (Fil 2,10-11a). E i cristiani si rifiuteranno di piegare le ginocchia dinanzi all’imperatore e alla sua folle pretesa d’essere Dio, pur dichiarando e mostrando lealtà e collaborazione: ‘A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio’, fedeli al loro Signore e Maestro.
Pieghiamo, fratelli e sorelle, le ginocchia dinanzi al Bambino di Betlemme, pieghiamo le ginocchia solo dinanzi a nostro Signore Gesù Cristo!
Egli solo è il Re, egli solo è il Soccorritore potente!
Non da altri verrà a noi la salvezza, non un altro nome è stato disposto da Dio!
 
Un bambino rivela la gloria di Dio, un bambino è la gloria di Dio.
Nella giornata mondiale dell’Infanzia missionaria ci siano un pensiero, una preghiera per ogni bambino, per ogni ragazzo. Ancora violenze, ancora scandali, ancora volti di adulti feroci e diabolici, ancora mani fameliche, ancora voci suadentemente ingannatrici, ancora schiene dritte e indifferenti: quanto male deliberato debbono vedere e subire ancora tanti piccoli cuori, oltre a quello che non guarda in faccia a nessuno e che colpisce ciecamente grandi e piccini!
E non solo un pensiero, non solo una preghiera, anche e in primo luogo, ma non solo!
Ci siano gesti, atti,  parole.
Ci sia il coraggio di denunciare e di combattere gli stregoni e le streghe di morte che da un capo all’altro della terra violano la dignità dei piccoli.
Ci siano adulti che consegnino a chi li segue nel ciclo delle generazioni la testimonianza di un’azione per un mondo accogliente e fraterno, per una società aperta e in dialogo, per una Chiesa casa e madre di tutti.
Ci preservi nostro Signore, che ha scelto l’umiltà della condizione di bambino per entrare nel mondo, dall’essere operatori di scandalo e di iniquità per un solo bambino, per un solo ragazzo, che lo conosciamo o no, ricordandoci le sue parole: «Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!» (Mt 18,7).  
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Via Alcide de Gasperi n. 9
Campi Bisenzio, (FI) - 50013
0558963367
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