A tutti i parrocchiani giungano i miei più cordiali auguri di Santa Pasqua in Gesù risorto.
La Pasqua è la solennità più importante di tutto l'anno liturgico: è il vertice del mistero di Cristo e dell'opera della redenzione da lui compiuta. Lo sappiamo, ma è bene ridircelo perché la memoria di fede sia rinfrescata e prenda nuovo vigore. Gli antichi simboli prefiguravano il sacrificio di Cristo e la sua vittoria sul peccato e sulla morte, essi si sono realizzati sulla croce e nella risurrezione. La celebrazione presente non aggiunge niente alla Pasqua del Signore che resta una sola e dall'efficacia perpetua, anzi la Pasqua che noi celebriamo trae forza e vigore dalla Pasqua che Gesù ha vissuto e compiuto nel suo vero corpo a Gerusalemme duemila anni or sono. Eppure la Pasqua, come festa annuale, memoria della morte e della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, rimane con tutto il suo carico, sempre nuovo e attuale, di grazia e di novità di vita. Nostro Signore, dato alla morte per noi, vincitore della morte nella risurrezione, sta alla destra di Dio Padre onnipotente e dal suo trono celeste effonde lo Spirito Santo che porta avanti nel mondo la sua opera di salvezza. È giorno di festa, è giorno di gioia, è giorno di vittoria, è giorno di liberazione! Il passaggio alla vita eterna ci è stato aperto, l'esistenza umana non è più racchiusa sotto la volta del cielo, ma si protende oltre i cieli, si volge all'eternità, respira, vive di cielo, là dove Cristo siede glorioso e da dove tornerà alla fine dei tempi.
Sì, Cristo è risorto! È veramente risorto!
Amen! Alleluia!